Link dofollow e nofollow per aumentare la link popularity

22/12/2020

La link popularity è un elemento di notevole rilevanza per la seo. Da curare e non sottovalutare, aiuta i siti web a posizionarsi al meglio in SERP (Search Engine Results Page=pagina dei risultati di ricerca di Google). La link popularity è gestita tramite la quantità, la qualità e l’autorevolezza di link dofollow e nofollow.

Un link, conosciuto come Hyperlink (collegamento ipertestuale), altro non è che uno speciale rimando contenuto all’interno di un ipertesto. Ne esistono di due diverse nature: dofollow e nofollow. I link non sono tutti uguali, per natura e definizione. Quello che differisce dall’uno all’altro è dettato dall’attributo “rel”. Nel caso dei link nofollow la rilevanza attribuita dal motore di ricerca nei confronti di una pagina, non subisce una variazione considerevole. Un link nofollow ha comunque importanza, ma forse non tanto quanto un link dofollow. I link nofollow devono comunque essere tenuti in considerazione per svariati motivi

Link dofollow VS nofollow: le differenze sostanziali

Abbiamo già visto che i link non sono quindi tutti uguali tra loro. Natura, descrizione, attributo e rilevanza sono ben diversi dall’uno all’altro. I link nofollow non trasferiscono un gran valore verso il sito linkato, ma hanno una loro valenza, soprattutto in determinati contesti.

Di contro, i link dofollow sono forse quelli più utili ai fini seo. Questo perché, a differenza dei precedenti, trasferiscono un gran valore (e quindi qualità e autorevolezza) al sito linkato. Per il Google è molto importante che un sito riceva costanti link dofollow da altri siti/portali autorevoli che trattino lo stesso argomento o affini. Un backlink, in un contesto di strategia seo e link building, è veramente, molto, molto importante.

A differenza dei nofollow, i link dofollow non devono essere impostati manualmente. L’attributo rel=dofollow è automatico e presente di default in ogni link che punta verso l’esterno. Ma a tutti gli effetto cosa significa applicare l’attributo rel=nofollow?

Significa indicare a Google di non seguire la risorsa linkata e di attribuirle meno peso in termini di posizionamento organico.

Seo Onsite e Seo Offsite

Le tecniche SEO (Search engine optimization) si dividono in due grandi gruppi:

onsite

offsite

La Seo onsite è quell’insieme di tecniche e processi applicati all’interno di un sito web per migliorarne il posizionamento organico sui motori di ricerca e rivolto ad ottimizzare i contenuti di un sito. Quando si attua la seo onsite ogni pagina/articolo/prodotto/struttura/elemento di un sito web è analizzata e adattata alle regole di ottimizzazione base. Dai contenuti delle pagine, alla struttura delle URL, alla redazione di meta description e title accattivanti, alla velocità di caricamento delle pagine stesse, passando per l’ottimizzazione delle immagini e l’applicazione degli alt e delle etichette, finendo poi per esaminare ed elaborare al meglio anche l’usabilità della piattaforma realizzata.

La seo offsite invece lavora sull’ottimizzazione di un sito fuori dal sito stesso. In altre parole è un lavoro di promozione esterna, per far conoscere, visualizzare e posizionare meglio il sito oggetto dei lavoro. In questo caso sono applicate tecniche di link building ed è creata e curata la presenza sui vari social.

I link dofollow e nofollow rientrano a far parte degli strumenti utilizzati nella link building della seo offsite (chiamata anche seo offpage, cioè al di fuori delle pagine interne del sito). Attraverso questi link è possibile conoscere e analizzare l’autorevolezza di un sito agli occhi del motore di ricerca.

Come abbiamo visto tra le differenze che esistono tra questi due link c’è la forza e l’autorevolezza che riescono a trasmettere alla pagina di destinazione.

Cos’è la link building

Abbiamo quindi visto che i link dofollow sono molto importanti all’interno di una strategia seo offpage e più precisamente nelle tecniche applicate in link building. In poche parole la link building è una tecnica che mira ad aumentare la quantità e la qualità dei link in ingresso verso un sito web.

Ricevendo molti link da siti di settore e/o affini ritenuti importanti ed autorevoli dal motore di ricerca, aumenta l’autorevolezza anche del sito linkato. Un tempo Google dava molta importanza al numero dei link esterni che un sito riceveva. Così facendo però anche un sito scadente poteva ambire a posizionarsi molto bene in SERP, nonostante la scarsa qualità dei contenuti e della struttura.

PageRank: cos’era e come funzionava

Google ha utilizzato per diversi anni un algoritmo chiamato PageRank per definire la popolarità e l’autorevolezza di un sito. Si trattava di un algoritmo un po’ particolare che calcolava l’autorità di un sito basandosi esclusivamente sul numero (quantità, non qualità) di backlink che un sito riceveva.

Questo portava purtroppo ad acquistare link in qualsiasi modo possibile, modalità anche non troppo “pulite”. Si parla quindi di inserimenti di link nei commenti dei blog, nei forum o, addirittura, nei grossi portali del calibro di Wikipedia. Si trattava di tecniche seo manipolative che rientravano sotto il termine di Black Hat.

La storia cambia dal 2005,, quando le principali piattaforme iniziano ad utilizzare l’attributo rel=nofollow per prevenire l’eccessivo SPAM. Ultimamente poi sono nati anche due nuovi attributi: rel=”sponsored” e rel=”ugc”.

I primi contrassegnano con la dicitura “sponsorizzato” i link che costituiscono pubblicità o posizionamenti a pagamento, i secondi invece identificano, con la sigla ugc (user generated content) i link contenuti generati dagli utenti (come ad esempio i commenti ad un forum).

Page Authority (PA) e Domain Authority (DA)

Si tratta di termini e caratteristiche strettamente correlate ai link dofollow e nofollow. La PA e la DA di un sito web indicano la sua rilevanza e autorevolezza rispetto agli altri siti. Questa rilevanza ha un impatto diretto sul posizionamento del sito in SERP, ed è calcolata in base ad algoritmi analitici automatizzati.

DA e PA sono influenzate da diversi fattori:

prestigio del sito

prestigio e autorevolezza degli autori

rispetto delle tematiche trattate nel sito ( qualità e la rilevanza delle informazioni su un sito web)

situazione competitiva della tematica discussa

qualità dei link in uscita e in entrata (ecco quindi che ritroviamo in questo parametro l’importanza dei link nofollow e dofollow).

La società Moz.org ha messo a punto un sistema di calcolo della DA e PA basato su un algoritmo e una metrica che fornisce previsioni sulle prestazioni di un sito web rispetto alle classifiche dei motori di ricerca. La classifica Moz, stabilisce un punteggio compreso tra 0 (zero) a 100 per valutare il livello di autorità di un sito.

Moz.org non è l’unica società informatica ad aver creato un algoritmo per individuare la PA e la DA di un sito.

L’utilità dei link nofollow

Al riguardo esistono svariate linee di pensiero. Molti infatti continuano a considerare totalmente inutili i nofollow, rispetto ai link dofollow. In realtà, guardando quanto afferma Google, i link nofollow sono comunque considerati positivamente dal motore di ricerca. Questo perché, secondo Google, qualunque backlink un sito riceva, è espressione di qualità, perché prova che qualcuno ritiene attendibile e importante quel determinato contenuto.

Le parole precise di Google sono:

“In general, we don’t follow them. This means that Google does not transfer PageRank or anchor text across these links. Essentially, using nofollow causes us to drop the target links from our overall graph of the web. However, the target pages may still appear in our index if other sites link to them without using nofollow, or if the URLs are submitted to Google in a Sitemap. Also, it’s important to note that other search engines may handle nofollow in slightly different ways.”

Deboli segnali che indicano a Google la presenza di un sito nel web, i link nofollow sono quindi ritenuti importanti e validi in una strategia SEO.

Tutti i vantaggi dei link nofollow

Tirando le somme a dispetto di quello che tutti (o quasi) credono, anche i link nofollow, come i link dofollow, presentano diversi vantaggi.

Primo fra tutti attirano maggior traffico da referral. In secondo luogo portano anche nuovi potenziali clienti interessati al prodotto/servizio/articolo che contiene il link no follow. Da ultimo, ma non per importanza, non fanno incorrere in penalizzazioni da parte del motore di ricerca.

Un link nofollow quindi tenderà ad aumentare traffico verso un sito, anche se non ne farà aumentare l’autorevolezza. É importante comunque includerli all’interno di una strategia seo più ampia, perché tendono ad equilibrare la percentuale tra link do e link no follow. Infine servono ad ottimizzare il crawl budget, cioè il budget di rilevamento prefissato dei bots per verificare un sito.

Tutti i vantaggi dei link dofollow

Questa tipologia di link è sicuramente la più vantaggiosa e adatta ai fini della seo. Questo perché trasmettono forza, reputazione e autorevolezza al sito linkato che, di conseguenza, aiuta in modo sostanziale il posizionamento sui motori di ricerca.

I link dofollow possono provenire da media, blog, pagine web, portali, testate giornalistiche, ecc…, autorevoli e con buone metriche.

Quando e perché utilizzare un link nofollow

Ci sono casi in cui è consigliabile utilizzare l’attributo rel=nofollow, per evitare inutili penalizzazioni da parte di Google.

É questo il caso, ad esempio, se è linkato un sito che tratta un settore o un argomento completamente diverso. Stesso discorso vale quando sono linkate pagine inutili per il bot di Google, oppure altri siti con PA e DA molto più bassi del sito linkato.

Il nofollow sarebbe da utilizzare anche nei commenti generati dagli utenti. Questi, la maggior parte delle volte, sono SPAM che non apportano alcun valore alla discussione (perché spesso e volentieri creati con il solo scopo di avere un link in ingresso).

Un fattore rilevante ai fini dell’ottimizzazione di una strategia seo offpage, è il corretto bilanciamento tra la quantità di link dofollow e link nofollow detenuta da un sito.

Percentuali

Un lavoro equilibrati di link building, che non appaia sospetto agli occhi di Google e che quindi non ne subisca la penalizzazione in termini di posizionamento, prevede:

85% link dofollow

15% link nofollow

Un sito che riceva solo ed esclusivamente link dofollow rischia di essere penalizzato dal motore di ricerca, perché la sua autorevolezza è stata palesemente forzata.

Conclusioni

In un modo o nell’altro entrambe le diverse tipologie di link contribuiscono, in qualche modo, a migliorare (o peggiorare) il posizionamento in SERP di un sito. Molti potrebbero non trovarsi d’accordo con questa affermazione, ma alla fine, per l’obiettivo SEO, entrambi i link sono utili per l’attività di indicizzazione e ottimizzazione sui motori di ricerca. Ognuno a suo modo e ognuno prevedendo un diverso livello di influenza.